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BCE TAGLIA I TASSI: IMPATTI SULL'ECONOMIA EUROPEA

INDICE

 

1. L'evoluzione dell'inflazione e le proiezioni future;

 

2. Condizioni di finanziamento restrittive e crescita economica;

 

3. Approccio flessibile e prospettive future;

 

4. Conclusione;

 

 

 

 

 

 

 

Giovedì 12 settembre 2024, la Banca Centrale Europea (BCE) ha annunciato una nuova riduzione dei tassi d'interesse sui depositi,

 

abbassandoli di 25 punti base, dal 3,75% al 3,50%. Questa mossa segna un passo importante nel quadro della politica monetaria adottata

 

dalla BCE per affrontare il rallentamento economico e l'inflazione persistente. Insieme alla riduzione del tasso sui depositi, la BCE ha modificato

 

lo spread fisso sui rifinanziamenti, riducendolo da 25 a 15 punti base, portando il tasso di rifinanziamento principale dal 4,25% al 3,65%.

 

Anche il tasso marginale, conosciuto come tasso "di emergenza", è stato ridotto dal 4,50% al 3,90%.

 

 

 

 

L'EVOLUZIONE DELL'INFLAZIONE E LE PROIEZIONI FUTURE

 

La decisione di abbassare i tassi è stata influenzata dalle recenti proiezioni sull'inflazione, che confermano un andamento

 

conforme alle aspettative della BCE. Secondo le stime, l'inflazione media si attesterà al 2,5% nel 2024, al 2,2% nel 2025,

 

fino a raggiungere l'obiettivo del 2% nel 2026. Tuttavia, nonostante le aspettative di una crescita moderata dei prezzi, la presidente della

 

BCE Christine Lagarde ha avvertito che nei prossimi mesi potrebbe verificarsi un temporaneo aumento dell'inflazione,

 

dovuto a effetti puramente "aritmetici". Questi aumenti non sono considerati un fattore critico per le future decisioni di politica monetaria,

 

dato che si prevede un ritorno alla stabilità entro la seconda metà del 2025.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

CONDIZIONI DI FINANZIAMENTO RESTRITTIVE E CRESCITA ECONOMICA

 

Nonostante la riduzione dei tassi, la BCE ha sottolineato che le condizioni di finanziamento rimangono restrittive.

 

Questo significa che l'accesso al credito e ai prestiti continua a essere difficile per molte imprese e famiglie europee.

 

La crescita economica è attesa in ulteriore rallentamento: il PIL dell'area euro dovrebbe crescere solo dello 0,8% nel 2024,

 

rispetto allo 0,9% previsto a giugno. Nel 2025 e 2026, le previsioni rimangono invariate al 1,3% e 1,5% rispettivamente,

 

ma la BCE ha avvertito che la domanda interna potrebbe dare un contributo più debole all'attività economica nei prossimi trimestri.

 

Le pressioni inflazionistiche derivanti dall'aumento dei salari sono state un punto centrale della discussione.

 

La BCE ha osservato che, sebbene i salari continuino a crescere a un ritmo sostenuto,

 

i profitti aziendali stanno parzialmente assorbendo l'impatto, il che contribuisce a limitare ulteriori aumenti dei prezzi.

 

 

 

 

APPROCCIO FLESSIBILE E PROSPETTIVE FUTURE

 

Christine Lagarde ha ribadito che la BCE continuerà a seguire un approccio flessibile, adottando decisioni "riunione dopo riunione"

 

senza un percorso predeterminato per i tassi d'interesse.

 

Lagarde ha citato in conferenza stampa l'espressione spagnola "Que será, será" per evidenziare l'incertezza legata all'evoluzione futura dei tassi,

 

lasciando intendere che l'istituto centrale monitorerà da vicino le condizioni economiche prima di intraprendere ulteriori mosse.

 

 

CONCLUSIONI

 

Con la riduzione dei tassi e le misure aggiuntive, la BCE si propone di favorire la stabilità economica, ma le sfide rimangono.

 

Le condizioni di finanziamento continuano a essere rigide, e la crescita economica si presenta lenta, con un contributo debole da parte

 

della domanda interna. La BCE resta flessibile nelle sue future decisioni, monitorando l'evoluzione dell'inflazione e le dinamiche del

 

mercato del lavoro, mentre le fusioni bancarie transfrontaliere, come quella tra Unicredit e Commerzbank,

 

potrebbero contribuire a ridefinire il settore finanziario europeo nei prossimi anni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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